Chi siamo

Qualche cenno su di noi,
i nostri progetti
e gli obiettivi per il futuro

introduzione

Un progetto solidale,
nel solco dell’accoglienza

Siamo un gruppo di oltre 60 persone e famiglie, per la maggior parte abitanti nella zona della Unità Pastorale 3 (UP3) della Diocesi di Torino, (ossia nella zona compresa fra corso Vittorio Emanuele II, corso Mediterraneo, corso Sebastopoli, via Giordano Bruno e via Sacchi) ma con adesioni da altre zone della città e della prima cintura. Siamo una realtà laicale.

Ci siamo ritrovati su un obiettivo condiviso: un progetto di accoglienza di famiglie di profughi caratterizzati da particolare condizioni di fragilità, provenienti da zone di gravi difficoltà (in particolare da zone di guerra), entrate in Italia attraverso i corridoi umanitari, per dare loro una nuova opportunità di vita.

Insieme abbiamo costruito questo progetto, denominato “Fratelli oltre il mare” e ci siamo suddivisi, anche in base alle competenze ed alle disponibilità, in gruppi di lavoro: accoglienza, casa, comunicazione, documenti, gestione economica, lavoro, sanità, scuola. Tante sono le incombenze per fare bene l’accoglienza ed aiutare i nostri ospiti nel loro cammino verso l’integrazione e l’autonomia.

L’associazione “Amici di Glocandia” preesisteva, ma ha accolto con entusiasmo e fatto proprio il progetto, così da costituirne la valida struttura operativa. Per questa associazione, che è, secondo la normativa vigente, una Organizzazione di Volontariato (OdV), abbiamo ottenuto l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

Pur essendo dichiaratamente una aggregazione laicale, il magistero di Papa Francesco ci è di stimolo, di ispirazione e di guida.

Abbiamo costituito collegamenti e collaborazioni con altri gruppi analoghi che operano sul territorio torinese, nella convinzione che le esperienze condivise sono un aiuto ed uno stimolo, per fare meglio. A questo stesso scopo abbiamo anche istituito contatti sia con la Pastorale Diocesana per i Migranti e con il Cottolengo, trovando grande sensibilità, esperienza e sostegno.

Siamo alla nostra prima esperienza di accoglienza, ma quello che si è aperto davanti a noi è un cammino ricco di umanità, di fatti concreti di pace e di solidarietà.